Il vizio di leggere

Il vizio di leggere

Ci piace leggere perché…
siamo fatti di tramonti da portare a casa.
Di albe da non trascurare.
Di mille sfumature.
Di sogni appesi al filo della speranza
che si affaccia all’orizzonte.
Di meraviglie che si incastrano in un sorriso.
E ci affascina ritrovare tutto questo nei libri.
Sentire che altri riflettono ciò che percepiamo
dentro.
Ci piace leggere perché…
siamo fatti di parole sensazionali da pronunciare
che troppo spesso diamo per scontate
e le lasciamo lì,
tra il palato e la punta della lingua,
sospese
come dei funamboli.
Sembriamo melensi a pronunciarle,
sciocchi,
stucchevoli.
Forse siamo solo autentici.
Ma nell’incertezza cerchiamo soluzioni tra le righe.
Ci piace leggere
perché ad un certo punto
le pagine di alcuni testi si incollano addosso
e non riusciamo più a disfarcene.

Colpa di quelle sottolineate e sgualcite
che lasciano sui polpastrelli
odore di caffè tostato misto a vaniglia.
Pagine che sembrano essere state scritte
su misura per noi.
Come se l’autore
un attimo prima di dar vita al suo manoscritto
fosse seduto a cena con noi,
un buon calice di rosso
e tanta vita da raccontarsi,
con disinvoltura,
come si fa tra amici di vecchia data.
Invece no.
Quel tizio non lo abbiamo mai visto.
Non sa nemmeno se preferiamo carne al sangue,
ben cotta o se siamo vegetariani.
Non sa nulla di noi
eppure è come se ci conoscesse
meglio di chiunque altro,
persino di noi stessi.
Quelle confidenze,
che non abbiamo fatto a nessuno,
sono lì,
in un angolino in fondo al foglio
e parlano di noi
parlano con noi.
Ci riecheggiano dentro.
Ditemi se questa non è magia!

Ci piace leggere perché…
un giorno per caso siamo finiti dentro un libro,
è piaciuta così tanto la sensazione provata
che da quel momento leggere è diventato un vizio
ed ora non riusciamo più a farne a meno.
Siamo i voli pindarici che ci facciamo.
Le promesse di carta pesta che ci propinano
e sforziamo a deglutire.
Non a caso leggere aiuta, anche in questo:
a difenderci dal mondo.
E allora leggiamo
per smettere di torturarci.
Perché si può essere educati
senza risultare ingenui
e, soprattutto,
senza doversi sentire in colpa.
Così leggiamo ancora…
per trovare soluzioni al mal di pancia,
all’emicrania,
allo stomaco che si accartoccia,
al cuore sobbalzante,
alla cattiveria della gente
poiché i libri possono rivelarsi
medicine a buon mercato
e tentare di curarci l’anima.

Leggiamo per trovare risposte,
per colmare vuoti.
Per andare altrove.
Per sentirci parte di qualcosa.
Per ritrovare l’umanità
e riscoprire la nostra.
Per rendere la mente elastica.
Per trovare il coraggio.
Per essere ovunque e da nessuna parte.
Per perderci o,
semplicemente,
per ritrovarci.

Ci piace leggere perché…
una volta che hai scelto il libro giusto,
quello in grado di vederti davvero
e accarezzarti l’anima,
nulla è più come prima.

Alessandra Squarta