Home Focus Amati

Amati

Disegno di Giada D’Amico
Amati

Prenditi un attimo di tempo e guardati allo specchio come facevi da bambina,
quando indossavi le scarpe col tacco della mamma e di nascosto rubavi il suo rossetto preferito,
vedevi la tua immagine riflessa e fantasticavi di essere adulta.
Cosa vedi? Cosa resta? Cosa invece non c’è più?
Domandalo a te stessa, sottovoce, ma forte abbastanza da scuoterti l’anima.
Guardati negli occhi abbastanza a lungo da ritrovare te stessa e il fragile mondo che ti sei sempre portata appresso, ma che da un po’ ti sei ritrovata ad accantonare, come fosse diventato un’ingombrante valigia da trascinarsi dietro.


Prima di essere figlia, mamma, nonna, moglie, fidanzata, amica;
prima di ricoprire chissà quale ruolo in questa società che non lascia tempo per riflettere, resti una donna e in quella parola c’è già tutto: come uno di quegli scrigni magici che vedevi da piccola nei cartoni animati. Peccato che a volte, tu, te ne dimentichi… rapita dalla frenesia di tutti i giorni; dalle ore che non ti sembrano mai abbastanza; dagli impegni inderogabili e da questa società in cui molto spesso conta più apparire che essere; stanca di ricoprire il ruolo che gli altri ti hanno cucito addosso, ma al quale spesso non ti sottrai solo per non deluderli.
Guardati allo specchio e ritrovati, lì dove ti sei smarrita senza ricordare nemmeno il perché.
Osserva quella sagoma e amala in tutta la sua imperfezione: che tu sia una ragazzina piena di vita, un po’ inesperta e fuori luogo in questo mondo che ci vuole “nati imparati”; che tu sia una donna matura, che ha dedicato la vita al lavoro o alla famiglia e a volte si sente trascurata; che tu sia un po’ più in là con gli anni, nonna o forse zia di chissà chi. Osservati e amati, senza vergognarti di essere ciò che sei.


Amati ragazzina… pure per quella pancetta che ti pare così antiestetica in questa realtà che esige perfezione, ma ci svuota di sentimenti. Fa’ capire a tutti quanto ci si sbaglia a voler essere impeccabilmente perfetti, rischiando d’impazzire: fagli capire che è nell’autenticità che sta la vera bellezza e non altrove!
Amati donna, seppur con le occhiaie per le poche ore di sonno o per le preoccupazioni che la vita con nonchalance ti mette di fronte; con i capelli opachi, fragili o con quelli che, per qualche assurdo o raccapricciante motivo, non hai più. Fregatene di chi guarda e giudica: dimostragli che la femminilità è un’altra cosa ed è nelle pieghe dell’anima, nel coraggio e nella bellezza del tuo sorridere davanti a situazioni difficili, nella forza di andare avanti nonostante tutto.
Amati donna più matura, ma non per questo meno attraente. Ama pure le tue piccole rughe perché è anche in loro che c’è la tua essenza, tutta la tua esperienza, ciò che ti distingue e per questo ti rende unica.

Magari trascorrere qualche secondo di troppo davanti al tuo specchio può anche risvegliare i demoni del passato, ricordarti cose che avevi seppellito per non farti più male. Magari può riaffiorare la consapevolezza dei tuoi sbagli, della mamma, figlia o moglie che avresti voluto essere, ma alcune volte non sei stata, delle tue mancanze e dei tuoi irrimediabili errori, ma tu sei anche questo… e se è vero che nulla accade per caso, allora tutto assume un senso. E allora amati così, ad ogni alba e ad ogni tramonto, pur con le tue stravaganze e con quel caratteraccio che non se ne andrà mai e ricorda che forse è vero quel che dicono: solo così potrai davvero amare in modo sano qualcun altro.
E poi ama gli uomini che siano papà, nonni, fidanzati, mariti, compagni, fratelli, amici purché sappiano notare la sottile differenza che c’è tra l’essere femmina e l’essere donna e che prima di ogni altra cosa ti rispettino. Sappi apprezzare chi sa sceglierti tra mille paia d’altri occhi e chi sa venirti a cercare, lì, proprio dove ti sei persa.
Ma prima di ogni altra cosa, quando perdi l’orientamento, fermati un momento e guardati allo specchio.
Fallo abbastanza a lungo da essere fiera di quella ragazzina, perché è in lei che avevi riposto i sogni di una vita.

Alessandra Squarta

Exit mobile version