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Il Bene e il Male

In copertina: Dipinto di Guido Reni, immagine raffigurativa di San Michele Arcangelo nella lotta contro il male

Il Bene e Il male

Le donne uccise dagli uomini stanno aumentando anno dopo anno, nonostante il numero di omicidi complessivi diminuisca progressivamente: è un fenomeno che sta creando grande allarme sociale.
Ognuno ha la sua ricetta per risolvere il problema, alcuni lo strumentalizzano per fini ideologici e politici.
C’è chi propone nuove leggi, sempre più complicate e ritengo inutili.
Infatti, come avvocato posso affermare che la legislazione italiana possiede tutti gli strumenti necessari a punire gli autori di omicidio: già esistono norme che prevedono sino all’ergastolo per chi uccide una persona (uomo o donna), pena modulabile dai giudici caso per caso.
Aggiungere nuove norme sarebbe superfluo ed anzi controproducente, perché creerebbe ulteriore confusione in una legislazione già estremamente complessa e spesso poco chiara.
Molti lamentano l’incertezza della pena per i colpevoli, ma questo ha a che fare con il sistema giudiziario, nel quale l’opinione pubblica, giustamente, ha poca fiducia.
Sarebbe necessaria una riforma complessiva, indipendente dall’attuale problema.
Altri propongono una restrizione alla discrezionalità dei giudici nell’applicazione della pena: ergastolo e basta.
L’emotività del momento porta a proposte poco sagge.
Se fosse stata una legge a risolvere la questione, allora già da secoli ci saremmo dovuti liberare del problema, perché prima era prevista la pena di morte in caso di omicidio.
Il deterrente della perdita della vita avrebbe dovuto scoraggiare, eppure, nonostante tutto, oggi ancora stiamo qui a cercare una soluzione, ed anzi ci stiamo accorgendo che con la diminuzione delle pene sono diminuiti anche gli omicidi, ma evidentemente non è ancora sufficiente.
La politica qualcosa potrebbe fare: promuovere sin dalle scuole l’educazione al rispetto, senza però scendere nella ideologica e ridicola nonché dannosa “rieducazione sentimentale” di lotta al “patriarcato”.
Ma per quanto si possa riflettere, proporre e fare, a mio avviso non esiste una soluzione definitiva, perché, in estrema sintesi, tutto è riconducibile all’eterna lotta tra bene e male che si agita nel cuore di ogni uomo.
E’ una battaglia che si rinnova giorno dopo giorno in ciascuno di noi e che ognuno è chiamato a combattere per tutta la vita.
Può essere disposto per legge l’obbligo di non odiare oppure quello di amare?

Andrea Antonini

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